In auto per l’aeroporto, sotto gli occhi di vergogna dei miei colleghi, canto a squarciagola Barcelooooooooooonaaaaa dei queen, solo UAM mi segue nella mia follia.
Questo viaggio capita in un periodo difficile per me, e quindi sono contenta di poter scappare a Barcellona per un weekend. Sono un po’ triste perché vorrei essere altrove, ma vado in Spagna. Ma va bene cosi. Penso al mio weekend dell’anno scorso… Si prospetta un bel weekend!
Arrivo all’aeroporto di Barcellona. Giovedi.
Mi amigo es obviamente in ritardo. Ma mi fa piacere, cosi posso guardarmi bene in giro. Le luci, il movimento della gente… sono cose che mi piace osservare. Chissa perche…
Vedo un taxi, con un messaggio subliminale stampato sulla targa: 2504 CPH. Carine le targhe qui. Soprattutto quando ti avvisano che il 25 aprile devi tornare nella citta che tanto ti manca: Copenhagen.
Jo’ mi richiama, e dice di essere alla ricerca di una bella ragazza al terminal B, ma non la vede, ahah spiritoso. Gli spiego dove sono, e mi agito sulla banchina dei taxi, con solo lo zaino sulle spalle.
Arriva, frena, salto in macchina e mi fa
Jo’: “very romantic scene!”
Ale: “Ola Amigo! Como estas! Cuanto tiempo que nos don’t see each other!”
Jo’: “ahahah muy bien chica!”
Ci abbracciamo per darci un bacio (oh siamo amici, un bacio sulla guancia eh!), e lui mentre pronuncia muy bien fa una smorfia di dolore, ancora dolorante alla spalla… al che mi vien da ridere
Ale: “did you play tennis?”
Jo’: “yes, you know me that well?”
Ale: “of course! Every time you play tennis you have pain! So… donde vamos a comer esta noche?”
Jo’: “tiengo un restaurante de backup si el velodromo es lleno.”
Ale: “muy bien!, oh look there is even place to park ! “
Il Velodromo era lleno, Quindi abbiamo trovato un altro bel posto: La Palmera! Un menu pieno de platos de foie fresco… ma guarda un po’, io il fegato non lo sopporto da quando sono piccina. Poi quando é arrivato l’ho gustato, era una meraviglia!
E anche la crema catalana.
Dopo esserci scolati un’intera bottiglia di Rioja, che mi ha scatenato una paurosa ridarella, incontriamo per caso due suoi amici, e intavoliamo un discorso su las putas de Marbella. Ahahah fantastico, io che no ablo espanol, ho sostenuto una conversacion su un sujeto hot.
Divertitissima.
Jo’: “wanna go out?”
Ale: “Jo’, i felt asleep in the flying machine, it’s one o’clock. Of course i wanna go out. Of the restaurant, to go to sleep! Let’s keep energies for the weekend!”
Venerdi sera. Serata catalana a Luz de Gas
Dopo una bellissima giornata di lavoro a Mataro, si prospetta una serata catalana.
Incontriamo un po’ di amici a El Trobador. Me gusta mucho el camarero qui es muy divertente. Despues una cerveza y dos botellas de Celeste, bamos a bailar!
Il posto in cui siamo andati non era granchè. Ma Jo’ mi ha avvisato che dopo circa un’ora e mezza avrei apprezzato. Cosa? Non lo so, resto con il dubbio, e ballo sulla pista con gli altri, tentando di comunicare con i locali, missione non compiuta.
Dopo un’ora io mi sto per addormentare, sono stanchissima, ma sono a Barcellona. Non può finire così! Ci vorrebbe solo un posto con la musica che piace a me, così usciamo e un mimo con il naso rosso e i guanti bianchi ci mima il silenzio. Fantastica idea!!
Giochiamo ai mimi con lei e mi sento molto in Flashdance. Quando le due ragazze prendono in giro il vigile urbano..
Corriamo verso il taxi e ci dirigiamo verso il mio posto preferito!
Dopo la mia bevanda preferita, una bella botella de agua, Jo’ mi spinge sul palco.
Il Luz de Gas è un vecchio teatro trasformato in discoteca. Io un po’ mi vergogno, così mi trascino Jaume con me, sciolgo i capelli, ho iniziato a ballare e li penso di aver perso i sensi per la musica. Erano le 2. Una canzone dopo l’altra, fino al culmine! Princesas! Canto a squarciagola… I ragazzi non riescono a tenere il ritmo, ogni tanto mi portano una coca cola… prendendomi in giro perchè non bevo altro, e io prendo in giro loro perchè non hanno le mie stesse energie… si stupiscono che io ami tanto una canzone spagnola… e salto, ballo, canto e caccio via gli importunatori
Poi ho fatto conoscenza con tre fanciulle con cui ho iniziato a cantare come una malata. Fino alle 4 e mezza.
Nel frattempo ho perso i miei amici.
Claudio era troppo ubriaco per stare dritto, e se n’è andato a casa.
Jo’ invece si è fatto rifilare venti euro falsi, che ha ingenuamente tentato di riutilizzare per il drink successivo, ma gli uomini della sicurezza lo hannno prelevato e portato in una stanza buia… ma ne é uscito indenne. Così ha deciso di aspettarmi all’uscita. Circa alle tre e mezza…
Jaume invece è tornato a cercarmi proprio dove mi aveva lasciato. Sempre li sul palco… Dove io saltavo ancora come una forsennata…
Poi abbiamo deciso di tornare a casa.
Sabato pomeriggio alla Barceloneta.
Pranzo alle quattro del pomeriggio, ai ritmi spagnoli, con una paella de mariscos. Que me gustò mucho! Poi un bel mojito in riva al mare. No! non moito. Mojjjjjito ! Lecion de espanol numero dos.
Al ritorno, vedo dal finestrino il negozio di Agatha Ruiz de La Prada. Un giorno torneró a Barcellona e entreró in quel paradiso! Nella macchina, sento di nuovo Crazy degli Aerosmith, giro la manopola, e mi rimetto a cantare a squarciagola…
A casa, senza più fame, Jo’ mi prepara un bel caffèlatte e ci mettiamo sul divano a studiare la disposizione delle stanze della sua nuova casa. Lavoriamo sulle proposte di architetti diversi, riviste di design… e poi iniziamo la cineteca, con un film dopo l’altro…
Domingo. Parc Guell
Soy oficialmente espanola hoy. Colazione nella Zona Alta, y despues vamos al Parc Guell, y incontriamo Fabio, che non vedevo dal lontano 2001. Tra mosaici di Gaudì e un po’ di ombra di pini, decidiamo di andare al mare. Prendiamo la macchina e arriviamo in spiaggia… l’acqua è calda, il mare è pulito. Una clara e via… così passa il pomeriggio a parlare di viaggi, di amicizie perse, di amicizie ritrovate…
Ahora soy allegada a mi caseta.
Y buenas noches a todos!